Di origine romanica, rappresentava il punto di riferimento religioso della zona di campagna prima che venisse fondato il nuovo paese.
Qui nel piccolo cimitero, era stata sepolta la mamma di Benito. Insieme alla fondazione di Predappio nuova, Mussolini decise di riunire le salme dei suoi genitori (il padre era sepolto a Forlì) e costruire un famedio per i propri congiunti, esprimendo la volontà di dare un aspetto monumentale al luogo.
La nuova struttura, che incorporò il piccolo camposanto precedente, fu realizzata dall’architetto Florestano Di Fausto, dal 1928 al 1933, attorno alla cappella della famiglia Mussolini dove furono ricongiunte le salme di Alessandro Mussolini e Rosa Maltoni. L'ampliamento del cimitero venne organizzato tramite la realizzazione di un recinto porticato, impostato su di un impianto quadrangolare parallelo alla strada provinciale per Premilcuore. Un percorso ascendente lungo la diagonale del recinto collega prospetticamente l'ingresso principale al famedio di famiglia. Sull'altra diagonale, alla sinistra dell'ingresso, emergono l'abside della chiesa di San Cassiano, ricostruita dal 1930 al 1934 dai soprinendenti all'arte medievale e moderna dell'Emilia Romagna C. Icchia e L Corsini e l'altro campanile inaugurato nel 1935.
Iniziando la discesa all'interno della cripta, si trova un cartello con la scritta SILENZIO
poichè e un luogo sacro e va rispettato ( CELLULARI SILENZIOSI ! ) , e una targa con la scritta del Duce che recita
cosi:
SAREI INGRANDEMENTE INGENUO SE CHIEDESSI DI ESSERE LASCIATO IN PACE DOPO MORTO.
ATTORNO ALLE TOMBE DEI CAPI DI QUELLE GRANDI TRASFORMAZIONI, CHE SI CHIAMANO
RIVOLUZIONI, NON CI PUO' ESSERE PACE; MA TUTTO QUELLO CHE FU' FATTO NON POTRA ESSERE
CANCELLATO.
MENTRE IL MIO SPIRITO, ORMAI LIBERATO DALLA MATERIA, VIVRA' DOPO LA PICCOLA VITA TERRENA
LA VITA INMORTALE E UNIVERSALE DI DIO.
NON HO CHE UN DESIDERIO; QUELLO DI ESSERE SEPOLTO ACCANTO AI MIEI NEL CIMITERO DI SAN
CASSIANO.
Originariamente era collocata nella Cappella. Nel 1975,
anno nel quale Donna Rachele ha ottenuto la concessione
perpetua, fù spostata all'ingresso della Cripta.
Donna Rachele in cambio donò
le panche in legno, l'Altare e la scultura in bronzo fuso della
replica della Pietà di Michelangelo che si trova nella Basilica
del Vaticano al Comune di Predappio.
Nella sala principale dove ci sono, cinque sarcofagi in pietra scolpita grezza ornati ai
vertici da quattro fasci littori (purtroppo danneggiati nel tempo). Perpendicolare, c'è
quello di Benito Mussolini, al centro di una sottocripta più piccola. Sulla parete
semicircolare alle spalle, c'è un busto in marmo bianco (creato da Moschi) con due
piccole teche per lato, le quali, rispettivamente, custodiscono il suo cappello da
bersagliere usato nella prima guerra mondiale, la sua camicia nera usata per la Marcia
su Roma, un'urna in pietra contenente un campione di tessuto cerebrale e gli stivali
indossati al momento della sua morte. Sempre dal lato destro, in alto, campeggia la
riproduzione metallica in bronzo della lettera autografa "M".
Nella cripta sono sepolte 14 persone, ovvero quattro generazioni della nostra famiglia.
Le prime testimonianze della pieve risalgono al IX secolo d.C. , l’edificio ha subito numerose modifiche e ristrutturazioni nel corso del tempo, proclamata monumento nazionale in piena epoca fascista nel 1934. Al suo interno, conserva il fonte battesimale in cui venne battezzato Benito Mussolini il 30/07/1883. Della struttura antica restano la cripta , l'abside e le fondamenta, il rifacimento voluto fortemente da Mussolini le ha ridato le caratteristiche di tempio romanico, suddiviso in tre navate.
Situata all'interno della Basilica di San Cassiano, "a questo sacro fonte, fu battezzato Benito Musollini il 30/07/1883" come recita la targa, posta su di essa.
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